Vasco Bendini nasce a Bologna nel 1922. All’Accademia di Belle Arti di Bologna ha per maestri Giorgio Morandi e Virgilio Guidi.
Nei primi anni Cinquanta, parallelamente all’attività didattica presso l’Istituto Statale d’Arte di Bologna, ha inizio la sua attività espositiva matura, con personali alla Galleria La Torre di Firenze (1953, presentata da Francesco Arcangeli, alla Galleria del Milione di Milano (1956, 1958), l’Attico di Roma (1959, 1961, 1963), l’Apollinaire di Milano (1961), la Mc Roberts & Tunnard di Londra (1963) e la prima presenza, nel 1956, alla XXVIII Biennale di Venezia dove, nel 1964 e nel 1972, rispettivamente per le XXXII e XXXVI edizione, avrà una sala personale. Nel 1965 hanno inizio le serie “Sentimento come storia” e “Senso operante”, dove prende avvio una ricerca di nuove tecniche espressive, che nei primi mesi del 1966 approda a una mostra personale presso l’Attico di Roma, presentata da Giulio Carlo Argan.
Lo stesso critico, insieme a Maurizio Calvesi, presenta, sempre in Roma a “Palazzo Taverna”, la mostra “Oggetti e processi”, presso la sede dell’Irnach.
Del 1973, anno del suo trasferimento a Roma (dove ha insegnato all’Istituto Statale d’Arte Roma 2 come Direttore di Laboratorio della sezione di Decorazione Pittorica) sono le grandi mostre all’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Parma e alla Sala Comunale di Alessandria.
Vasco Bendini
Seguono quelle al Museo d’Arte Moderna di Saarbrucken (1976), alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1978), alla Casa del Mantegna di Mantova (1984), al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e al Palazzo Forti di Verona (1989), per culminare con la tripla mostra alla Galleria Civica di Modena, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e alla Galleria Civica di Trento (1992).
Nelle opere degli anni Ottanta e Novanta, attua una compiuta e disincantata rimessa in questione di tutta la sua vicenda esistenziale operativa, che richiama sia le folgoranti intuizioni degli anni Cinquanta, nitide ed essenziali, sia la complessità oggettuale e comportamentale degli anni Sessanta.
Del 1996 sono un’ampia personale alla Loggetta Lombardesca di Ravenna e la mostra dell’opera litografica all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Altre importanti antologiche si tengono al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di La Sapienza di Roma (1998), al Palazzo Sarcinelli di Conegliano (1999) ed al Castello di Masnago, Varese (2001).
E’ tra gli artisti scelti per la grande mostra “Novecento, arte e storia in Italia”, tenuta nel 2000 presso le Scuderie Papali al Quirinale e presso i Mercati di Traiano in Roma.
Due sue opere sono state esposte alla mostra “La pittura degli anni Cinquanta in Italia” tenuta presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino (maggio-giugno 2003), entrando a far parte delle acquisizioni permanenti presso la Galleria torinese.
Nel 2002 gli è conferito il Premio Lissone alla carriera.