Bruno Bruni (Bruno D’Arcevia), pittore, nasce ad Arcevia (An) nel 1946.
Bruno Bruni (nel 1972 scelse di lasciare il proprio cognome per prendere quello della sua terra di origine) è nato in Arcevia (provincia di Ancona) il 21 ottobre 1946. Ha frequentato il Liceo Artistico e la facoltà di Architettura a Roma, dove ha vissuto e lavorato per molti anni. Attualmente vive e lavora nella sua città natale dove è tornato nel 2011. Dopo le prime esperienze artistiche maturate nell’ambito del “Neo-gestaltismo” o “Arte Programmata” (fu allievo al liceo artistico del maestro neo-gestaltico Franco Cannilla), periodo nel quale lavora utilizzando laminati plastici, alla fine degli anni Sessanta inizia un genere di pittura che lo ha portato a ripercorrere a ritroso il corso della storia dell’arte italiana, in evidente contrasto con la “logica” dell’Avanguardia. Guarda al Pontormo, Rosso Fiorentino, Del Sarto.
Tra il 1975 e il 1977 ha ricevuto numerosi inviti ufficiali da parte di musei Francesi e nel 1978 ha svolto la sua attività in Venezuela per eseguire, tra gli altri, i ritratti del Senatore Romulo Betaucourt e del presidente della Repubblica Carlos Andrè Perez.
Tra il 1982 e il 1983, dà vita insieme al critico Giuseppe Gatt al movimento della Nuova Maniera Italiana. Già nel 1986 il movimento ottiene un concreto riconoscimento istituzionale alla XI Quadriennale d’Arte di Roma, disponendo di una intera sezione (Arte come storia dell’Arte). In occasione della XII Quadriennale d’Arte di Roma, Bruno d’Arcevia è inserito nella rassegna “Profili (Italia 1950 – 1990)” come uno dei 33 capiscuola italiani del secondo dopoguerra.
Nel 1988, presso la Galleria Apollodoro di Roma, è organizzata la prima grande personale del Maestro d’Arcevia, dal titolo “De Coelo”. Parallelamente approda, con una serie di mostre, negli Stati Uniti: nel 1988-1990 Mayer Schwarz Gallery, Beverly Hills, Los Angeles in California;dal 1993 alla Koplin Gallery, Santa Monica, California e dal 1996 presso la Caldwell Snyder Galley, West Brodway (New York) e San Francisco (California) con la mostra “The new Italian Manner”. Nella ricognizione mondiale “Artoday”,effettuata nel 1996 da Edward Lucie-Smith per la Phaidon di Londra, Bruno d’Arcevia, figura tra i 20 artisti italiani selezionati, con un ampio riconoscimento personale e per il movimento della Nuova Maniera Italiana.
Nel 1997/1998 realizza per il Santuario San Francesco di Paola (Paola, Cosenza) un affreso di circa 20 mq. e 3 tele ad olio di circa 200×250 cm. e, nello stesso Santuario, Cappella di San Giuseppe, dipinge ad olio una tela da 440×214 cm., 4 vele triangolari di 4 metri di base e 3 metri di altezza e una pala d’altare di 250×150 cm. Collabora con le proprie immagini con l’University of California – Berkeley – per la Biomecal Microdevices.
Nel 1999 è invitato a partecipare alla manifestazione d’istituto della XIII edizione della Quadriennale di Roma: “Proiezioni 2000. Lo spazio delle arti visive nella civiltà multimediale”. E’ inserito nella ricognizione 2000 “The international Who’s Who 2000 – Millenium Edition London”. Nella chiesa di San Francesco di Paola e San Rocco, a Pizzo Calabro, realizza per la navata e nell’abside, una serie di nove dipinti, ognuno di 430x 200 cm. circa.
Nel 2000 “The Ohio State University”, con l’intento di incrementare la divulgazione delle ricerche più avanzate nel campo della bioingegneria, lo invita a realizzare una serie di dipinti utilizzando la mitologia per illustrare le molteplici ricerche nel campo della diagnostica e della terapia. Sono dello stesso anno altre due importanti mostre americane: “The Allegorical Paintings of Bruno d’Arcevia”- College of Arts – Columbus/USA e “Heroic Quests & The Mytology of Painting” – San Francisco/California.