Alberto Abate nasce a Roma il 16 marzo del 1946 da famiglia di artisti di origine catanese: il padre, lo scultore Carmelo Abate, è attivo – tra l’altro – nella Fabbrica dell’EUR – allora E.U. (Esposizione Universale) – e lo zio paterno, Alessandro Abate, è un riconosciuto pittore, acquarellista e apprezzato affreschista.
Negli anni Cinquanta Abate frequenta a Catania il locale Istituto d’Arte: i suoi maestri sono lo scultore Domenico Tudisco e il pittore Giuseppe Giuffrida. Dopo il diploma, si iscrive all’Accademia di Belle Arti e, a diciannove anni, riceve il primo incarico come docente di “Disegno dal vero” all’Istituto d’Arte di Catania, incarico che manterrà fino al 1973. L’anno seguente si trasferisce a Padova per insegnare all’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico”. I periodi catanese e padovano sono caratterizzati dall’impegno e dalla passione politica e dall’intenso studio dei linguaggi e delle tecniche artistiche e pittoriche.
Nel 1980 Abate è tra i protagonisti del progetto di rinnovamento culturale ed artistico promosso dalla galleria “La Tartaruga” (Roma) di Plinio de Martis e con la storica collettiva Una mostra di sei pittori inaugura la nascita dell’estetica del movimento detto dell’Anacronismo. I pittori Anacronisti, in aperta contrapposizione con le esperienze concettuali che avevano monopolizzato il sistema artistico negli anni Settanta, rivendicano una visione dell’arte figurativa non condizionata dal tempo, intendendo la loro attività creativa come un ‘ritorno alla Pittura’ attraverso il recupero del suo linguaggio tradizionale e della sua memoria estetica, storica e tecnica.